Ice speedway
Il fascino e l’essenza del ghiaccio
stanno nei numeri.
Centoventi chiodi davanti,
fino a duecento al posteriore.
Pieghe di settanta gradi
e due brevi allunghi
sufficienti a toccare i centoquaranta.
Non ci sono freni,
in curva si entra
solo dopo aver chiuso il gas,
si gira in un amen
e se si ha la forza
di resistere al grip
garantito dai chiodi,
si esce già oltre i cento all’ora.
Così per quattro giri,
una ventina di volte a gara,
aspettando che sia il solito russo a vincere.
Inzell, Bayern, 2014.